Arché si muove all’interno di tre fondamentali dimensioni: quella del sistema; quella del progetto; quella del metodo.

sistema

Arché colloca la propria azione in un sistema pedagogico e formativo caratterizzato:

  • dalla cura degli aspetti culturali e di conoscenza, promossi attraverso la formazione, lo studio e la ricerca

  • da un approccio alla comprensione delle persone, con un ascolto attivo e partecipato

  • da un metodo di studio e lavoro, appreso dall’esperienza e sviluppato in percorsi di formazione dedicati

 

progetto

Nel contesto del sistema si sviluppa la progettualità formativa di Archè, che si articola attraverso una sequenza di processi tra loro correlati.

 

metodo

Conoscenze e metodologie apprese nei percorsi di studio, agite, e testate durante il lavoro quotidiano come educatori e coordinatori pedagogici nelle strutture educative, hanno portato a creare un sistema formativo dove teoria e prassi sono indissolubilmente congiunte.

L’esperienza pluriennale di Archè su temi che riguardano i servizi per l’infanzia è stata rafforzata da attività di ricerca ed analisi.

La ricerca, finalizzata a definire i fabbisogni formativi degli educatori e dei coordinatori, evidenzia nel settore l’esigenza di un’offerta formativa costante e permanente, per permettere agli operatori di integrare di continuo pratica quotidiana e apprendimento.

metodo-schema
L’approccio di Archè verso un sostegno formativo continuo, con un approfondimento progressivo degli argomenti trattati, permette all’operatore di ritornare sui contenuti, forte delle esperienze via, via vissute e analizzate.

Questo approfondimento di natura ciclica, che alterna formazione, applicazione di quanto appreso sul lavoro e rielaborazione, è un processo che deve durare per tutta la vita lavorativa dell’educatore.

Il processo consente di rafforzare le competenze specifiche in campo psicopedagogico e di consolidare la funzione e il ruolo professionale dell’educatore.

Una supervisione permanente e costante garantisce che gli obiettivi educativi vengano costantemente perseguiti, verificati e controllati. L’aula didattica diventa, così, il luogo dove il singolo educatore e il gruppo di lavoro possono elaborare, ripensare, comprendere le loro esperienze quotidiane, sostenuti da una figura di riferimento costante: il formatore.

Secondo questo approccio, gli attori del processo formativo possono entrare in un circolo virtuoso, dove le differenze possono essere risorse, i necessari conflitti occasioni di crescita e la fatica della formazione e dello studio un’occasione per allargare la mente e trovare sempre nuovi stimoli.

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